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Il tappeto erboso è quel manto o quella superficie soffice, uniforme, a volte ben rasata, costituita da piccoli e fitti fili d’erba. Questi fili crescono da semi che vengono interrati in specifici momenti dell’anno ( in autunno o a primavera) o dal trapianto di zolle contenenti ciuffi d’erba in parte già cresciuti. Il tappeto erboso appare proprio come un tappeto verde naturale, la cui luminosità e bellezza è in grado di integrarsi con l’ambiente circostante e di arrivare fino al cielo. Il tappeto erboso si può realizzare anche con erba finta, in tal caso si parla di tappeto erboso artificiale. Il termine che stiamo ripetendo più volte nel nostro articolo può però essere identificato con altri sinonimi, tra cui “manto erboso” e “prato”. Il tappeto erboso è dunque il prato. La forma principale del prato è quella della distesa fatta da piccoli ciuffi d’erba ben livellati e uniformi. In tal senso si parla anche di prato verde. Se il tappeto erboso presenta anche piante a fiore, allora si parla anche di prato fiorito.
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Tutti, nel nostro giardino, possiamo avere un bel tappeto erboso. Il problema però sta a monte e coincide con la scelta della tipologia di prato più adatta alle proprie esigenze e disponibilità economiche. Quale soluzione scegliere per la nostra superficie privata? Quella naturale, quella sintetica o quella a zolle? Per scegliere, bisogna però prima conoscere le differenze tra le varie opzioni. Il tappeto erboso naturale si crea con la semina di particolari erbe dette graminacee. In giro vengono venduti miscugli di semi in grado di dare vita a diverse tipologie di prato. Il prato a zolle è sempre un prato naturale composto da zolle o rotoli su cui sono trapiantati fili d’erba veri. Il tappeto erboso artificiale è invece un prato composto da fili d’erba finti. In una piccola superficie privata sarebbe consigliabile scegliere il tappeto erboso naturale o da semina o con zolle. Quello artificiale è più adatto per grandi distese di campi da gioco, dove non vi sono le condizioni climatiche per mantenere sano un prato naturale. Il tappeto erboso finto si può usare per piccoli giardini allestiti sul tetto delle case, dove magari c’è spazio solo per collocare vari e fioriere e dove lo spazio verde artificiale può essere un valido elemento di design e d’arredo esterno.
Il tappeto erboso naturale per eccellenza è quello da semina. I semi per prato vengono venduti nei negozi di prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio. In genere bisogna scegliere semi che diano vita a prati erbosi resistenti a particolari condizioni climatiche. Nei climi caldi e secchi vanno bene i semi di erbe macroterme: si tratta di specie che resistono al calore e alla siccità. Nei climi freddi o freschi vanno bene invece i semi di erbe macroterme. Queste ultime prosperano nei climi umidi e ombrosi. Un prato di erbe macroterme si mantiene verde e rigoglioso in estate, mentre perde il suo colore in inverno, poiché entra in riposo vegetativo. Il prato di erbe microterme, invece, è verde e sano in inverno, mentre in estate ingiallisce.
La creazione di un tappeto erboso da semina è abbastanza dispendiosa e complessa, ma se si ama davvero il giardinaggio, questa rappresenta l’unica soluzione per avere un prato naturale fatto con le proprie mani. Il tappeto erboso naturale si crea ricorrendo ad operazioni preliminari quali la lavorazione e la sterilizzazione del terreno. Anzitutto, prima di zappare il terreno e di spargere i semi, bisogna decidere la disposizione delle piante e dell’eventuale impianto di irrigazione. In secondo luogo bisogna eliminare dal suolo le erbe inutili e infestanti. Queste contrastano la crescita del prato compromettendone anche la resa estetica. Il terreno va poi vangato, zappato e smosso in zolle. Per renderlo adatto allo sviluppo del prato, occorre anzitutto concimarlo con fertilizzante organico, meglio se letame maturo. La fertilità del suolo si può migliorare aggiungendo anche dei sali minerali nell’ordine di 40 grammi ogni metro quadro. La germinazione dei semi viene favorita da una concimazione ad alto contenuto di potassio. Il terreno va infine livellato con un rastrello e pressato con un rullo. Seguirà la semina vera e propria, che si effettua spargendo i semi in verticale e in orizzontale. Infine, si annaffia e si mantiene il terreno umido per favorire la comparsa dell’erba e quindi del tappeto erboso.
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