divani giardino
Il divano, diversamente da come si può credere, fu introdotto in Europa relativamente tardi, verso la fine del seicento, dalla cultura ottomana, da cui prende anche il nome. Il termine divano infatti deriva dal persiano
diwan, parola indicante gli uffici amministrativi arabi dove gli scribi erano intenti a registrare gli affari di stato su comodi cuscini. Mentre i locali venivano indicati con il termine diwan, un'altro termine molto in uso oggi,
sofà, stava ad indicare i cuscini su cui questi si sedevano. Prima dell'avvento del divano, vi erano anticamente il triclinio romano o successivamente la poltrona. Mentre quest'ultima, che arredò le case signorili per secoli, poteva ospitare solo una persona, con il divano si poterono ospitare più persone, cambiando radicalmente il modo di ospitare i visitatori. Oggi il divano è la normalità nelle case degli italiani,
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prosegui ... , e con i nuovi materiali a disposizione, anche nei giardini della nostra penisola, così assolata.
Una volta però la scelta per i divani da esterno era piuttosto modesta, e spesso si limitava alle sole strutture in legno o in plastica, le uniche disponibili ma soprattutto in grado di resistere bene alle intemperie e al sole cocente. Il materiale più utilizzato era sicuramente il vimine, il legno del salice, e poi successivamente il bambù, quando i commerci si aprirono anche alle zone subtropicali e all'oriente.
Divani con cuscini erano molto rari, vista la difficoltà di mantenimento e la loro manutenzione, che comportava costi ma soprattutto tempo.
Oggi la tecnologia moderna invece offre numerosi altri materiali, tessuti inclusi, che possono resistere anche alle condizioni più avverse, per donare tocchi di colore e nuovi design al vostro giardino. I divani da esterno infatti si sono colorati e hanno lasciato il vecchio bianco, il colore migliore per respingere il sole che altrimenti sbiadirebbe il tessuto, per vestire nuove colorazioni che non scoloriscono sotto i raggi. I nuovi tessuti sono facili da lavare, alcuni quasi indistruttibili anche sotto la pioggia e spesso impermeabili. Oggi plastica e legno sono sostituiti con nuove, affascinanti composizioni che portano il salotto di casa all'esterno, con una cuscinetteria al posto della vecchia superficie dura in legno o plastica. I nuovi materiali hanno così aperto la porta all'ingresso di architetti e designer di grido per l'arredamento da esterni, in un settore che vedeva prima solo artigiani e pochi prodotti a disposizione, da reperire singolarmente sul mercato e poi cercare di armonizzare con l'arredamento già esistente. Con i nuovi materiali e le progettazioni invece oggi si cerca di armonizzare l'arredamento esterno con quello interno, in modo da dare una visione armoniosa all'osservatore nel passaggio dalla casa al giardino.
Un nuovo tessuto sintetico quasi indistruttibile è il Textilene, molto resistente a qualsiasi avversità, dalle escursioni termiche ai raggi solari, fino alla salsedine delle case in riva al mare, tanto da essere uno dei materiali più usati per l'arredamento interno delle barche. Resiste benissimo sia all'usura che agli strappi, ma anche al cloro, fornendo l'arredamento per le piscine da giardino. Altro tessuto innovativo è il Batyline, ecologico grazie alla possibilità di riciclarlo completamente. Resiste molto bene sia all'umidità che ai raggi del sole, mantenendo inalterati i colori e si può lavare facilmente senza utilizzare prodotti specifici.
I cuscini sono realizzati anch'essi per resistere sia all'umidità, alle piogge e ai raggi solari, che per essere lavati facilmente nelle normali lavatrici ad appena 30° C, consentendo così anche la possibilità del risparmio energetico, per seguire la tendenza dell'opinione pubblica oggi più sensibile a questi temi. Il materiale più usato per realizzare la parte interna del cuscino è il
dry fast foam, una schiuma sintetica molto morbida che ha la caratteristica di asciugarsi molto velocemente in caso di piogge.
Anche la struttura del divano è cambiata rispetto al passato, anche se il legno resta uno dei materiali più utilizzati, con il mogano, l'iroko, il teak o il balau. Ma oggi si possono utilizzare anche altri materiali come il rattan, oppure un suo specifico tipo, il midollino, e molti altri.
Per il legno inoltre si possono utilizzare l'acacia appositamente verniciata con degli impregnanti o il larice. La plastica è comunque ancora largamente usata in quanto molto economica e anche leggera, il che permette facilmente di spostare i divani in caso di necessità. Certamente non è però il materiale più elegante. Inoltre soffre i raggi solari, perdendo spesso di elasticità quando non realizzata con stampature di ottima qualità, e può essere sensibile a molti detergenti, in quanto assorbente.
Problemi non caratteristici del ferro e dell'alluminio, che oggi possono essere realizzati con speciali tecniche e verniciature in grado di garantire una grande resistenza alle intemperie e alla ruggine, male maggiore in caso di umidità. Se il ferro deve essere sottoposto alla zincatura, che non garantisce però l'eliminazione del rischio ruggine, l'alluminio ne è totalmente immune, ma va lavato con specifici prodotti per non risultare opaco. Oppure si può utilizzare semplicemente un misto di acqua, aceto e vasellina.