![]() | Sementi Batlle - Prato rustico e decorativo Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,9€ |
Il prato cosiddetto “verde” presenta la caratteristica di essere non solo di un colore verde intenso e brillante, ma anche uniforme, senza spazi vuoti e senza erbe infestanti. Il prato verde è dunque un prato perfetto o quasi, con un erba rasa nella giusta misura e un’uniformità che solo pochi riescono ad ottenere. In tal senso, il prato verde è anche un prato sano e ben curato. Un simile risultato non è semplice da raggiungere specie se si è ancora dei neofiti del giardinaggio. I più esperti invece sono in grado di realizzare risultati incredibili e sorprendenti. Questi stessi risultati si possono vedere nel prato inglese, considerato il prato perfetto per antonomasia. In questo manto erboso, infatti, l’erba è verde, brillante, correttamente rasata e uniforme. Purtroppo, a incidere sulla resa e durata di questo prato, sono anche le condizioni climatiche. Climi troppo aridi e secchi possono far seccare e ingiallire prematuramente il prato inglese, che invece ha bisogno di temperature fresche ed esposizioni ombreggiate. Non a caso, i primi prati inglesi comparvero proprio nelle abitazioni dell’antica nobiltà londinese. Con il tempo, il prato inglese è diventato uno strumento di decorazione estetica per molti luoghi e anche un modo per cimentarsi in attività di giardinaggio professionale. Nei prossimi paragrafi, dunque, scopriremo come ottenere un prato verde simile a quello a cui abbiamo appena accennato.
La creazione di un prato verde presuppone la scelta del metodo di realizzazione. In genere, per creare un manto erboso verde, sano e uniforme si possono scegliere tre soluzioni: il prato da semina, il prato a rotoli e il prato sintetico. Tutte e tre le soluzioni indicate consentono di avere un buon prato verde e la scelta dell’una e dell’altra dipenderà solo dai propri gusti personali e dalle proprie disponibilità di tempo. Il prato da semina richiede tempo e fatica per la preparazione del terreno e lo spargimento dei semi, mentre il prato a rotolo, fatto di erba naturale già pronta, consente di evitare le fatiche della semina e della risemina. Ancora più semplice è la posa del prato sintetico, la cui erba, purtroppo finta, presenta il vantaggio di restare verde per sempre. Per mantenere intatta l’erba del prato sintetico, basta intervenire spolverandola ogni tanto. Il prato verde migliore, a parer nostro, è, però, quello da semina o da erba naturale. Niente e nessuno, nemmeno il tessuto sintetico più resistente, può eguagliare la bellezza di un prato verde naturale. Anche questo manto erboso può essere mantenuto con un colore sempre verde e inalterato.
Il prato verde da semina si ottiene scegliendo i miscugli di semi che garantiscono proprio l’uniformità del colore. In realtà, il prato verde da semina dovrebbe essere costituito solo da un’unica tipologia di semi, perché solo dallo stesso seme può nascere un’erba dello stesso colore. Purtroppo, il prato da seme unico presenta lo svantaggio di presentare molto spazi vuoti e una maggiore presenza di erbe infestanti. Meglio dunque ricorrere al prato verde ottenuto da vari miscugli di semi. Le sementi consigliate per un prato verde sono : Festuca rubra, Festuca ovina, Festuca arundinacea, Agrostis tenuis, Agrostis stolonifera, Lolium italicum, Lolium perenne, Poa pratensis e Poa annua. Se si desidera un prato verde con un’unica varietà di semi, consigliamo di scegliere una specifica varietà di Agrostis stolonifera, unica specie in grado di garantire un bel prato verde uniforme. Prima della semina il terreno va lavorato e concimato. I semi vanno poi sparsi con un rastrello e immersi in un suolo appiattito con un rullo. L’operazione di semina va effettuata in autunno o in primavera. Dopo aver sparso e interrato i semi, il prato verde dovrebbe comparire entro due mesi. Superata la fase dell’attecchimento, si dovranno poi effettuare tutte quelle cure e manutenzioni che consentiranno di avere un prato verde sano e duraturo. Queste operazioni sono l’irrigazione, la concimazione, il taglio, il diserbo, la risemina e la scarificatura.
L’irrigazione del prato segue proprio la fase della semina. In questo periodo, bisogna irrigare abbondantemente il terreno, ma senza lasciare pozzanghere. Quando l’erba avrà attecchito, le irrigazioni dovranno seguire le effettive necessità del prato e l’andamento delle condizioni climatiche. In genere, il prato va innaffiato abbondantemente durante il periodo estivo, quando il calore solare e le alte temperature sottraggono acqua alle radici dell’erba. Pochi sanno che la corretta irrigazione del prato consente di mantenerne inalterato anche il colore. Sono anche in pochi a sapere come irrigare correttamente il prato. Molti preferiscono irrigare in superficie, bagnando solo la punta dell’erba. In realtà, il prato va irrigato in profondità e dal basso, a partire dalle radici, che sono le uniche a dover assorbire l’acqua per far crescere l’erba. Irrigare il prato dalle radici consente infatti di ottenere un’erba intensamente verde ed uniforme. Il momento migliore per irrigare è quando l’erba diventa grigia o quando inizia a non sollevarsi più dal suolo.
Anche la somministrazione dei concimi può esaltare il colore verde dell’erba del prato. La concimazione del manto erboso prevede l’uso di due differenti prodotti: i concimi per la nutrizione del suolo e quelli per la nutrizione dell’erba. I primi sono anche detti “attivatori” e servono a migliorare le caratteristiche chimico-fisiche del terreno e a renderlo adatto alla crescita di un prato folto, verde e sano. Gli attivatori vanno distribuiti due volte l’anno, a primavera e in autunno, mentre i nutrienti per il manto erboso vanno usati tre volte l’anno, a primavera, in estate e in autunno. Se il suolo presenta già delle buone condizioni, gli attivatori si possono somministrare anche una sola volta all’anno, a primavera o in autunno. Gli attivatori vanno distribuiti nell’ordine di cento o duecento grammi per metro quadro, mentre i nutrienti per prato, nella dose di cinquanta grammi per ogni metro quadro.
L’erba del prato ha bisogno di essere regolarmente tagliata. Il primo taglio si esegue non appena l’erba ha raggiunto l’altezza di dieci centimetri. Questa operazione serve a regalare una certa uniformità al manto erboso. L’uniformità, inoltre, garantisce anche la brillantezza del colore, ecco perché i tagli possono contribuire sensibilmente ad avere un bel prato verde. L’accorciamento dell’erba va effettuato regolarmente, specie in estate, tagliandola a non oltre un terzo della sua lunghezza. Durante i tagli, l’erba non deve essere asportata a più di sei centimetri dal suolo. In estate, inoltre, l’altezza del manto erboso deve essere di almeno un palmo. Per una maggiore uniformità del prato verde, si consiglia di usare attrezzi di taglio con lame pulite e ben affilate.
A minacciare il colore del prato possono essere anche le erbe infestanti. Alcune però possono anche migliorare la resa estetica del manto erboso. Stiamo parlando, ad esempio, di alcune varietà di “ Veronica”, che a primavera colorano il prato con bei fiori di colore azzurro. Nei prati nati da un unico seme si tende però a eliminare qualsiasi erba infestante, anche le deliziose veroniche. Per non mettere a repentaglio l’uniformità di questo prato, si consiglia di effettuare il diserbo a settembre, di strappare le erbe a mano e di non usare diserbanti chimici che finiscono per danneggiare anche il tappeto erboso. Sempre a settembre, conviene effettuare una risemina per coprire gli spazi vuoti lasciati dopo la rimozione delle erbe infestanti.
La risemina, a cui abbiamo accennato anche al paragrafo precedente, serve a colmare gli spazi vuoti privi di erba e a uniformare quindi il colore dell’intero prato. Per garantire l’uniformità del colore, bisogna procedere a seminare gli stessi semi usati per la prima messa a dimora del prato. La risemina deve essere preceduta dal taglio dell’erba e dal rastrellamento della superficie del terreno. Dopo la risemina, il terreno va cosparso con una miscela a base di terriccio, sabbia e concime. La scarificatura serve invece a rimuovere il feltro che si forma sul prato per effetto dell’accumulo di detriti, foglie secche e residui dei tagli. Il feltro si può considerare un vero e proprio infestante del manto erboso, perché ne minaccia l’aerazione e quindi anche il colore. La sua rimozione avviene tramite l’uso del rastrello a ventaglio, che va mosso perpendicolarmente al suolo. In caso di prati di grandi dimensioni, si può usare anche un rastrello meccanico. La scarificatura con rastrello non va effettuata se il prato è infestato dal muschio. Quest’ultimo, infatti, rischia di espandersi ancora di più per effetto del rastrellamento. Il muschio va invece eliminato tagliando l’erba a un’altezza di tre centimetri dal suolo. L’operazione va effettuata a primavera o in autunno. Dopo aver rimosso il feltro, il terreno va cosparso con della sabbia.
Dall’estero arrivano diversi metodi curiosi che in teoria dovrebbero migliorare la colorazione del prato. Vi consigliamo di prendere con le pinze questi metodi e di non testarli sul vostro prato. Un buon metodo per favorire la resa del colore è certamente l’uso di un buon concime per prato. Questo prodotto si compra facilmente nei vivai e nei negozi di prodotti per il giardinaggio e l’agricoltura. Il suggerimento che invece arriva dall’estero, tramite il web, è l’olio di legno. Si tratta di un olio estratto dal tronco degli alberi e che, a parere degli autori di questa curiosità, dovrebbe far risplendere l’erba verde del prato facendo gridare al miracolo. In effetti, l’olio è un lucidante e può far brillare qualsiasi cosa, ma c’è sempre il rischio che l’erba si appesantisca e prima o poi si danneggi. Prima di comprare un simile prodotto, quindi, consigliamo di informarsi presso i rivenditori specializzati di concimi e fertilizzanti, in modo da essere sicuri della validità di quest’olio.
COMMENTI SULL' ARTICOLO