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Il tappeto erboso del prato può essere composto, come già detto, da erba vera o sintetica. L’erba vera può derivare dalla semina o da zolle già precoltivate e pronte da installare, mentre l’erba sintetica si ottiene con particolari tessuti sintetici che imitano l’erba naturale. Quest’ultima, però, per quanto riguarda colori, portamento e odori, è certamente inimitabile. La scelta tra un tipo di prato e l’altro, proprio per le implicazioni estetiche che tutto ciò comporta, va effettuata con saggezza e ponderazione. Anzitutto bisogna rendersi conto della tipologia di terreno e di clima dove il prato andrà creato, poi bisogna valutare anche il tempo necessario alla semina e ai lavori di preparazione del suolo. Se tutti questi parametri non sono molto vantaggiosi, ovvero se non avete tempo per curare il suolo e per seminare il prato o se terreno e clima sono particolarmente ostili alla germinazione dei semi, si può optare per il tappeto erboso a zolle o per il prato sintetico.
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Se il suolo e il clima non dovessero essere adatti alla germinazione dei semi e se, nonostante tutto, la voglia di avere un prato da semina dovesse essere tanta, allora si possono studiare delle soluzioni che consentono di ottenere un buon prato da semina anche in condizioni difficili. Il prato da semina si ricava da miscugli di semi di erbe graminacee. Questi miscugli comprendono diversi tipi di semi che possono dare vita a prati con specifiche caratteristiche. I semi da erbe microterme, ad esempio, sono adatti ai climi rigidi, piovosi e con poco sole, mentre quelli con erbe macroterme sono adatti a climi troppo aridi e secchi. Dopo aver individuato le caratteristiche climatiche dell’area da seminare, sarà semplice, poi, scegliere il miscuglio più adatto. I prati da erbe microterme necessitano solo di abbondante acqua nei mesi estivi e negli inverni poco piovosi, altrimenti tendono a ingiallire, mentre quelli a base di macroterme possono resistere anche a lunghi periodi di calore e siccità. Se il terreno è duro, la germinazione dei semi potrebbe avere qualche problema, ma in ogni caso, prima della semina bisogna procedere a un’attenta lavorazione del terreno e a una buona concimazione di fondo a base di letame o stallatico maturo. Questo concime organico ha il pregio di migliorare le caratteristiche chimico fisiche del terreno e di renderlo più fertile.
Il terreno che deve ospitare il letto di semina prima e il tappeto erboso dopo, va attentamente lavorato e fertilizzato. La lavorazione comprende la vangatura, la zappatura, l’eliminazione dei detriti e delle erbe infestanti, la rullatura o livellamento e la concimazione. Queste operazioni vanno effettuate almeno due settimane prima della semina. Questa può invece avvenire in autunno o a primavera. La scelta tra una stagione e l’altra dipende dalle condizioni di temperatura tipiche dell’area dove avverrà la semina stessa. Nelle zone soggette a improvvise gelate primaverili conviene seminare in autunno, in una giornata fresca e senza pioggia. Il gelo improvviso, infatti, rischia di bloccare la germinazione dei semi e la futura crescita del prato. La semina può avvenire a mano o tramite macchine spargisemi. Per grandi superfici è consigliabile ricorrere alle macchine, mentre per aree piccole si può benissimo seminare a mano. I semi vanno sparsi prima in un verso e poi nell’altro. Per lo spargimento a mano, meglio mischiarli con della sabbia per evitare che si disperdano per colpa del vento. Dopo la semina si può procedere a un’ulteriore rullatura del terreno e all’irrigazione abbondante. Se le operazioni saranno eseguite correttamente, il nuovo prato dovrebbe comparire entro pochissime settimane. Appena l’erba avrà raggiunto i dieci centimetri di altezza, bisogna procedere al primo taglio. Quando il tappeto erboso sarà cresciuto bisognerà mantenerlo sempre sano e rigoglioso attraverso delle idonee cure colturali. Queste comprendono l’irrigazione, i tagli, la concimazione e il diserbo. Quest’ultima operazione si può evitare se in fase di lavorazione del terreno si procede a somministrare un diserbante contro le erbe infestanti. Essendo chimico, però, il diserbante rischia di inquinare l’ambiente. In alternativa si può procedere al diserbo successivo tramite estirpazione manuale delle erbacce ed eventuale risemina degli spazi vuoti del prato.
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