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La semina del prato comporta una serie di operazioni e di valutazioni preliminari che servono a stabilire la tipologia di prato da creare, le condizioni del terreno e le condizioni climatiche su cui dovrà sorgere. Intanto si deve individuare la superficie dove andranno sparsi i semi, ovvero quella che si dovrà trasformare in prato. In genere bisogna evitate zone occupate da altre piante e da viali e vialetti calpestabili. Per rendere il prato durevole, conviene disporre una via d’accesso più ampia, in modo da calpestare l’erba senza danni. Prima della semina, inoltre, bisogna decidere quanto dovrà essere grande il prato e se sarà necessario disporre di un impianto di irrigazione automatica. Bisogna anche valutare le condizioni climatiche dell’area su cui dovrà sorgere il prato. In zone fresche e ombrose conviene seminare erbe cosiddette “ microterne”, cioè che resistono alle basse temperature; in zone più calde conviene puntare sulle “macroterme”, che resistono ai climi aridi e secchi. Un’altra importante valutazione riguarda la qualità del terreno. Quest’ultimo deve essere mediamente acido o lievemente basico. Il ph ideale per favorire la germinazione dei semi è compreso tra 5,5 e 7,5.
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La semina del prato richiede l’imprescindibile lavorazione del terreno. Senza interventi sul suolo sarà infatti impossibile veder germinare i semi. Il terreno va dunque liberato da detriti, sassi, resti di materiali edili, foglie secche ed erbe infestanti. In seguito, si procede a lavorare il terreno zappandolo, vangandolo e rompendo delle zolle a una profondità di circa trenta centimetri. Questi movimenti servono ad arieggiare il suolo, a renderlo più fertile e più adatto alla germinazione dei semi. Un terreno lavorato riesce infatti a far circolare meglio l’aria e l’acqua e a distribuirla ai semi e alle future radici del prato. Per aumentare la fertilità del terreno, si deve effettuare anche una concimazione a base di letame maturo. Questo fertilizzante organico è molto ricco di potassio, minerale che favorisce proprio la germinazione dei semi. In caso di terreno con ph non adatto si deve procedere anche ad aggiungere dei fertilizzanti correttivi. Il suolo va poi spianato con un rullo manuale o a motore. Questo attrezzo serve a far assorbire meglio i concimi e rendere più uniforme la superficie. Per eliminare eventuali dislivelli, si deve anche pressare il terreno con un rastrello. In caso di imperfezioni, conviene passare anche una seconda rullatura.
Dopo la lavorazione del terreno si potrà procedere alla semina vera e propria. Per questa operazione vanno scelti miscugli di erbe graminacee, molto resistenti e in grado di dare vita a prati verdi e durevoli. I miscugli ideali sono composti da circa quattro o cinque varietà di semi. Sconsigliato scegliere sementi di erbe singole perché si rischia di avere un prato poco resistente e incapace di sopportare gli sbalzi di temperatura e le variazioni climatiche. I semi devono essere di buona qualità, privi di contaminazioni con sementi tossiche e infestanti e soprattutto correttamente conservati. La semina del prato si può effettuare spargendo i semi a mano o con una macchina spargisemi. Le sementi vanno gettate prima in un verso e poi nell’altro, procedendo in verticale e in orizzontale. Poi, si procede a rastrellare il suolo per ricoprire tutte le sementi con la terra, evitando così la loro dispersione e le conseguenti chiazze vuote nel prato. In alternativa, i semi si possono coprire con il terriccio, ma questo metodo è molto dispendioso, sia in termini di tempo che di denaro. Dopo la rastrellatura, si procede a far aderire i semi al terreno eseguendo una rullatura. La semina va effettuata in una giornata asciutta e senza vento. Meglio seminare in autunno ( verso settembre), quando il clima è ancora caldo e favorisce la veloce germinazione delle sementi. I semi si possono spargere anche a primavera, ma questa stagione è sconsigliata nelle zone con clima freddo, perché le gelate e gli sbalzi termini dei mesi primaverili tendono a bloccare lo sviluppo dei nuovi germogli. La semina del prato si conclude con l’irrigazione, che serve a mantenere il terreno costantemente umido. Le annaffiature devono proseguire fino alla germinazione dei semi. Quando l’erba sarà alta almeno dieci centimetri, si procederà al primo taglio.
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