piastra barbecue

Cos’è

Il barbecue è al tempo stesso un elemento di arredo e uno strumento di cottura che viene accessoriato da molti attrezzi utili alla cottura dei cibi. Tra questi troviamo certamente la griglia e la piastra. Mentre la prima serve a grigliare, cioè a cuocere dall’esterno carne, pesce, ma anche ortaggi, la seconda permette di cuocere in maniera omogenea e dall’interno, lo stesso tipo di alimenti che conserveranno tutto il loro sapore naturale e saranno simili a quelli grigliati. I cibi cotti con piastra verranno gustosi se questo accessorio verrà abbinato correttamente al barbecue da usare. Di solito, quando si acquista un barbecue, la piastra fa parte degli accessori integrati, ma non è sempre detto che non si debba sostituirla con altre dal materiale più adatto e meno tossico per i cibi e per l’ambiente. Le esigenze di salubrità nei cibi e nell’aria impongono ormai l’utilizzo di piastre cosiddette “ecologiche”, cioè fatte con materiali che si adattano a quelli per il funzionamento del barbecue e che non rilascino troppo fumo e sostanze tossiche nell’aria e all’interno degli alimenti. Le tipologie di piastre per barbecue più usate sono quelle in ghisa, in pietra lavica e pietra ollare. Ognuna di queste ha precise caratteristiche. Scopriamole assieme.

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Piastra in ghisa per barbecue

piastraghisa La piastra in ghisa è la più usata per i barbecue con fornello a gas e struttura in acciaio inox, ma la si può usare anche per quelli a carbonella. Per i barbecue a 4 fuochi sono necessarie piastre di 45 cm x 25, mentre per quelli a sei fuochi serviranno piastre più grandi con lato sempre di 45 cm e l’altro di 30 o 36 centimetri. Le piastre in ghisa per barbecue sono trattate con materiali antiruggine che le rendono resistenti all’azione del fuoco e del calore. Per accertarsi della buona qualità della piastra in ghisa bisogna verificarne attentamente le caratteristiche di qualità prima di acquistarla. Le piastre in ghisa senza trattamento antiruggine e di scarsa fattura, presentano, infatti, lo svantaggio di arrugginire precocemente rischiando di contaminare anche gli alimenti. Le piastre in ghisa ( sempre di scarsa qualità) sono particolarmente suscettibili non solo all’azione del calore, ma anche a quella dell’umidità che può anche farle ossidare. Ci si accorge dell’ossidazione della piastra in ghisa quando lo strato superficiale della stessa si colora di uno strano colore verde. Per evitare questo effetto è utile asciugare molto bene la piastra dopo averla lavata e conservarla in un luogo fresco e asciutto. Si sconsiglia, inoltre, di lasciarla all’aperto sopra il barbecue perché l’umidità esterna la danneggerebbe sia in termini di ossidazione che di ruggine. La piastra in ghisa sostituisce la griglia, ma non ai livelli della cottura a legna, il sapore dei cibi si mantiene piuttosto simile a quello della bistecchiera. Altro svantaggio della piastra in ghisa è il rischio di bruciare i cibi e di emettere fumi per quelli troppo grassi. Questi fastidi si possono in ogni caso evitare cuocendo a fuoco lento.


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Piastra in pietra lavica

Le piastre in pietra lavica sono adatte a barbecue a gas ed elettrici. Le piastre vengono realizzate con pietra ricavata da antiche colate laviche. Queste piastre vengono anche definite ecologiche perché non contengono sostanze nocive, come il piombo. La pietra lavica viene infatti selezionata e depurata da tutte le possibili sostanze tossiche. Per una cottura assolutamente senza grassi è consigliabile usare la piastra con scanalature raccogli grassi. I grassi emessi durante la cottura vengono così separati dall’alimento evitando la formazione di benzopirene, sostanza tossica che altera anche il sapore dei cibi. La piastra in pietra lavica non produce fumi anche cuocendo alimenti molto grassi. Prima di usarla, questa piastra va lavata con acqua e senza detersivo. Poi bisogna ungere la sua superficie con qualche goccia d’olio e farla scaldare per 10 minuti. Gli stessi accorgimenti si devono usare per la piastra in ghisa. Per la pulizia delle piastre in pietra lavica non bisogna mai usare il detersivo, ma solo acqua e spugna ruvida. Per rimuovere i residui di cibo si può usare una spugna in acciaio perché la superficie della piastra in pietra lavica non si graffia.


piastra barbecue: Piastra pietra ollare

Le piastre in pietra ollare per barbecue si possono usare sia per barbecue a gas che per quelli con brace fatta di legna o di carbonella. Queste piastre sono realizzate in pietra naturale che viene detta ollare perchè anticamente vi si realizzavano delle rudimentali teglie per contenere gli alimenti detti “olle”. La piastra in pietra ollare permette di cuocere cibi senza grassi e senza emissione di odori e fumi nocivi. La cottura avviene anche a fiamma bassa, mentre la piastra trattiene il calore per due ore permettendo di avere le pietanze sempre calde anche se verranno servite a distanza dalla cottura. Prima dell’uso, la piastra in pietra ollare va lavata con acqua e unta con olio di oliva che va fatto assorbire per circa un giorno. La piastra va riscaldata in forno a temperatura di 150 gradi, in alternativa si può usare il fornello a gas facendo attenzione a usare una rete spargifiamma per uniformare il calore. L’operazione deve durare circa mezz’ora. La piastra va fatta riscaldare per circa 30 - 40 minuti prima di ogni utilizzo. Per lavarla bisogna aspettare che si raffreddi perché gettando acqua fredda mentre la pietra è ancora calda, si creerebbe uno sbalzo termico che causerebbe la rottura della piastra stessa. Questo accessorio di cottura va lavato con acqua, limone e aceto, mentre bisogna assolutamente evitare l’uso di detersivi.


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