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Il concime per la semina del prato deve essenzialmente essere composto da fertilizzanti complessi e base di macroelementi quali azoto, fosforo e potassio, oltre a una modica ma utile quantità di microelementi come il magnesio. Il rapporto tra i vari componenti del concime deve essere: 12% azoto, 20% fosforo, 8% potassio e 12% magnesio. In questa fase, il fosforo deve superare in quantità tutti gli altri elementi per favorire la radicazione e l’attecchimento dell’erba. Il concime per la prima semina del prato va distribuito da aprile a settembr, e deve essere preferibilmente a lenta cessione, in modo da favorire un migliore assorbimento dell’azoto. Lo spargimento dello stesso concime può avvenire a mano o, in caso di vaste superfici, con una macchina spandiconcime. La quantità ideale di concime per la semina è di venticinque grammi ogni metro quadro di superficie.
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Quando l’erba del prato è già cresciuta e attecchita si deve effettuare la cosiddetta concimazione di mantenimento. Per questa operazione si deve usare sempre un concime NPK, ovvero complesso e a base di azoto, fosforo e potassio, ma in percentuali completamente differenti rispetto alla concimazione per la semina. In questa fase, l’azoto deve superare in percentuale tutti gli altri elementi. Il giusto concime di mantenimento, dunque, conterrà i macroelementi nelle seguenti proporzioni: 20% di azoto, 5% di fosforo, 10% di potassio e poco magnesio. I concimi di mantenimento per prato, specie se chimici, vengono spesso arricchiti anche da triossido di zolfo, sostanza ad effetto diserbante. Il triossido di zolfo è però irritante per il suolo e per l’erba del prato, nonché altamente inquinante per l’atmosfera, ecco perché è meglio preferire concimi naturali. La concimazione di mantenimento va effettuata due volte l’anno, a primavera e in autunno. La somministrazione del concime va effettuata una o due giorni dopo il taglio dell’erba e con prato asciutto. Subito dopo si procede ad irrigare. Quest’ultima operazione va effettuata anche se il prato si presenta umido.
Particolari avversità climatiche possono causare la progressiva diradazione del manto erboso. Questo fastidio si può risolvere somministrando concimi a base di ferro. I concimi ferrosi sono solitamente in granuli e a lenta cessione. Non vanno somministrati nei periodi di freddo eccessivo e siccità elevata e nei prati appena nati dalla semina. Anche questi concimi vanno distribuiti a primavera e autunno, preferibilmente a marzo e ad ottobre. I concimi a base di ferro possono essere presenti in quelli complessi NPK oppure in quelli semplici a base di solo solfato di ferro. Questa sostanza è ammessa in agricoltura biologica e deve rappresentare almeno il trenta per cento del concime distribuito. I concimi ferrici sono molto usati nei prati che crescono in zone umide e ombreggiate. In queste zone, infatti, si assiste alla comparsa del muschio, erba infestante che viene facilmente combattuta dai concimi ferrici. Questi concimi sono prodotti in microgranuli da sciogliere in acqua. Dopo la concimazione bisogna procedere a irrigare lievemente. Il taglio va invece effettuato solo dopo tre o quattro giorni dall’operazione. Quando il prato mostra un’eccessiva presenza di erbe infestanti, bisogna ricorrere a concimi specifici. In questo caso si possono usare dei concimi chimici a base di sali dimelitamminici. Questi sali sono spesso contenuti nei concimi complessi a base di macro e microelementi. Questi particolari concimi vanno usati solo in caso di effettiva necessità e con temperature notturne superiori ai dieci gradi. L’epoca ideale della somministrazione dei concimi per le infestanti è la primavera. I fertilizzanti con i sali dimelitamminici non vanno somministrati nei prati appena seminati. In questo caso si può procedere solo dopo tre mesi dalla semina. I concimi chimici contro le erbe infestanti presentano lo svantaggio di essere altamente inquinanti. Una buona alternativa a questi prodotti è rappresentata dai concimi naturali. Ottimo contro le infestanti è il concime a base di terra di lombrico. Questo concime si applica nello stesso periodo di quello chimico, ma senza problemi e rischi di inquinamento ambientale.
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