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I vasi greci ( comprese le imitazioni odierne) sono realizzati in una particolare ceramica chiamata caolino, che si ottiene dalla cottura di un’argilla bianca. L’argilla, composta essenzialmente da ossidi di ferro, in base alla composizione e alla temperatura di cottura, può dare origine a diverse colorazioni che vanno dal rosso, al nero e che costituiscono i colori base dei vasi greci, specie di quelli prodotti ad Atene e comunemente chiamati “vasi attici”. I vasi dell’antica Grecia venivano modellati sulla base di questa argilla bianca, poi venivano fatti essiccare all’ombra e infine cotti in un’apposita fornace. Le decorazioni di questi vasi erano inizialmente ispirate a motivi funerari con forme geometriche fatte di linee, triangoli, cerchi e semicerchi. In effetti, questi contenitori venivano usati come corredo per cerimonie funebri. Successivamente, e grazie a decorazioni con motivi ispirati a figure umane o animali, i vasi assunsero una funzione più decorativa costituendo anche il principale accessorio del corredo per le giovani spose. Nell’ultimo periodo dell’antica Grecia, i vasi cominciarono a raffigurare anche scene di vita quotidiana diventando anche un efficace strumento di testimonianza storica e artistica.
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Le principali tecniche di lavorazione dei vasi greci sono relative alla fase della pittura e della decorazione. I contenitori, infatti, dopo aver subito la lavorazione e il modellamento descritto al paragrafo precedente, venivano decorati e dipinti in modo da raffigurare delle cose, degli animali o delle persone. In base al colore dello sfondo del vaso e delle decorazioni, si distinguono due tecniche: i vasi a figure nere e i vasi a figure rosse. In realtà, lo sfondo di questi contenitori è formato sempre da argilla rossa, ma l’ossido di ferro può diventare nero se viene cotto in un forno senza ossigeno. I vasi greci a figure rosse avevano lo sfondo nero e le decorazioni rosse perché venivano dipinti di nero solo nello sfondo, lasciando al naturale le figure, mentre i vasi a figure nere avevano lo sfondo rosso e solo le figure dipinte di nero. Tra i vasi greci occupano un posto di rilievo anche i vasi corinzi ispirati a uno stile più orientaleggiante. Realizzati con le stesse tecniche dei vasi attici, quelli corinzi riportavano disegni e decorazioni vicine all’iconografia orientale e dunque con raffigurazioni di uccelli alati, leoni e altri animali.
Le forme dei vasi greci sono tantissime e ognuna racchiude una particolare funzione e un preciso stile. In genere l’archeologia classifica i vasi greci in base alla loro funzione e quindi in vasi da trasporto, vasi contenitori, vasi per bere e vasi rituali. Nei vasi da trasporto troviamo le famose anfore formate da un collo stretto e da un corpo tondo o trapezoidale con due manici laterali. Nei vasi contenitori troviamo, ad esempio, il cratere, usato per mescolare acqua e vino, con un collo molto largo che può assumere anche la forma di un calice. Nei vasi per bere troviamo quelli a forma di coppa che in greco assumono nomi diversi. Possono essere con un piede alto e due o un solo manico laterale, oppure a forma di tazza, con anse ( manici laterali), piede basso o addirittura senza piede, oppure a forma di bicchiere, dalla forma conica e senza manici. I vasi a bicchiere erano usati per sorseggiare bevande ( vino) durante dei festeggiamenti. Tra i vasi rituali troviamo contenitori molto alti e profondi con manici laterali, usati come corredo funerario o come ciotole per preparare il pranzo di nozze. La traduzione in italiano, del termine greco relativo a questi vasi, si avvicina alla parola “calderone”.
I vasi greci originali si trovano in bella vista nei musei di ogni città, mentre le imitazioni, perfettamente identiche agli originali, si possono acquistare presso i rivenditori di vasellame, oggettistica e complementi d’arredo. I costi di un vaso greco originale potete facilmente immaginarli, mentre per acquistare un’imitazione utile a decorare la propria casa e il proprio giardino si possono spendere anche meno di 30 euro. Sul web si trovano anche offerte di vasi greci originali, ma chi ritrova oggetti di interesse archeologico deve presentare una comunicazione alla Soprintendenza per i Beni Culturali, per cui è consigliabile verificare attentamente certe inserzioni.
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