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I vasi greci sono considerati forse tra i più rinomati e conosciuti vasi dell’antichità. Dopo aver attraversato secoli di storia, i reperti più belli sono giunti fino a noi mostrando l’abilità dei vasai di una volta. In terracotta, a figure rosse e nere, i vasi greci hanno delle linee molto differenti che si riferiscono all’uso che se ne faceva in passato. Le anfore, con due manici laterali e collo stretto, servivano per trasportare liquidi, i crateri permettevano di miscelare cibi e bevande, le coppe, senza manico, servivano per bere vino in occasione dei festeggiamenti per le battaglie vinte. Infine, i vasi con ampie bocche e raffigurazioni di persone, segni o animali, accompagnavano i corredi delle giovani spose e dei defunti, rientrando a pieno titolo tra i vasi rituali.
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I vasi realizzati durante la civiltà etrusca ( X sec. a.C) prendono spunto da due differenti culture: quella greca e quella più antica dell’Età del Bronzo. Molti vasi sono realizzati in argilla a imitazione dei vasi greci. Inizialmente si trattava di un’argilla poco raffinata che dava vita a vasi dalle forme generalmente rozze e con decorazioni simili a graffi. Successivamente, i vasai etruschi affinarono le loro tecniche e introdussero il bucchero, una pasta d’argilla di colore nero che permetteva di realizzare vasi di colore più scuro. Questi vasi rappresentavano scene di vita quotidiana o di episodi della mitologia greca. Si usavano per fini domestici oppure come contenitori delle ceneri dei defunti. La particolare colorazione lucida dei vasi etruschi, che appare migliore dei vasi greci, ha permesso di adottare la definizione di “ceramiche etrusche”. I vasi in bronzo che vengono attribuiti agli Etruschi, appartengono in realtà a un’era precedente che segna poi l’inizio della civiltà etrusca vera e propria. Si tratta sempre di vasi dalle linee semplici e talvolta rozze, senza disegni ben definiti, usati per contenere ceneri e ossa dei defunti. Venivano chiamati, infatti, urne cinerarie o ossuari.
I vasi romani erano sempre realizzati in argilla. Molti vasi non spiccano per originalità in quanto simili, se non identici, ai vasi greci: è il caso dei crateri e delle coppe che gli antichi Romani usavano per bere durante festeggiamenti e divertimenti vari. La vasta produzione di vasi romani si differenzia dai modelli greci per i colori dei contenitori: più vivaci e vicini alle tonalità chiare del pastello e con rilievi in oro. Le anfore romane di terracotta, a differenza di quelle greche, venivano lasciate con sfondo chiaro e senza decorazioni. I crateri romani avevano però la particolarità di essere composti da un coperchio. I Romani introdussero anche i piccoli vasi ovali in terracotta, con bordi arrotondati e senza pitture, ma abbelliti da bassorilievi raffiguranti delle piante e dei fiori. Questi vasi sono simili a dei posacenere, e le attuali imitazioni possono essere usate come portacandele da esterno o come contenitori per piantine con fiori.
I vasi dell’Ottocento hanno delle linee molto sinuose e raffinate ispirate a uno stile neoclassico. Sono in porcellana e possono avere disegni ispirati a motivi floreali e decorazioni in oro zecchino. Oggetti preziosi, vere e proprie opere d’arte, questi vasi hanno decorato le tavole e gli arredi dei palazzi nobiliari dell’Ottocento. Stretti, alti, con manici o a forma di coppa, i vasi ottocenteschi si trovano facilmente nei negozi di antiquariato. Spesso vengono venduti in kit di due o più vasi e vengono usati come centrotavola e per fini esclusivamente decorativi.
I vasi antichi si possono ammirare nei musei e nei negozi di antiquariato. Produttori di arredamento da giardino possono proporre la vendita di imitazioni di vasi realizzati con lo stesso stile di quelli costruiti nell’antichità. E’ il caso dei vasi ovali romani che si possono comprare a poco più di 40 euro. I vasi greci, etruschi e romani si trovano frequentemente negli annunci dei privati, ma gli originali sono di proprietà dei musei, quindi bisogna accertarsi che il venditore non dica baggianate per spuntare un prezzo maggiore. Questi vasi vengono classificati, infatti, come reperti archeologici e non possono essere ritrovati e venduti senza opportuna comunicazione alle autorità. I vasi antichi dell’ottocento sono, invece, contrattati nei negozi di antiquariato. Gli originali costano anche più di 700 euro. Le imitazioni dei vasi greci, etruschi e romani si trovano facilmente presso aziende artigiane specializzate nelle lavorazioni tipiche dell’antichità. Questi vasi si possono acquistare anche online, negli e-commerce delle stesse aziende.
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