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L’area da irrigare, nella nostra fattispecie, il giardino, va disegnata su scala in un foglio, riportando esattamente la posizione dei vari elementi dello spazio verde, ovvero eventuali arbusti, cespugli, aiuole e prese d’acqua. L’area così rappresentata va suddivisa in zone, procedura necessaria per adattare l’irrigazione alle diverse specie di piante presenti. Le zone variano in numero in base alla superficie ed estensione del vostro spazio verde. I giardini con superficie fino a 100 metri quadri vanno suddivisi in almeno due zone. Quello tra 100 e 200 metri quadri, in 4 zone, quelli superiori a 200 metri quadri, in 6 zone. Nella planimetria vanno anche previsti gli spazi per le future modifiche del giardino, nel caso si decidano di aggiungere ulteriori specie vegetali. L’impianto di irrigazione interrata non è facilmente modificabile e trasportabile fuori terra a meno di non dover affrontare altri scavi e coperture di scavi precedenti. Valutare queste dinamiche in sede di planimetria permette di evitare futuri disagi legati alle modifiche dell’impianto. Nel disegno planimetrico è utile anche appuntare la portata dell’acqua e la pressione necessarie al funzionamento del sistema. Per conoscere la portata basta conoscere l’acqua che abbiamo a disposizione, aprire il rubinetto e farla scorrere in un secchio di cui si conosce la capacità, cioè i litri, e calcolare in quanti secondi si riempie. Se un secchio da 10 litri si riempie di 25 secondi si avrà una portata d’acqua di 1440 litri l’ora. La pressione, va, invece misurata con un manometro da avvitare al rubinetto. Aprendo il rubinetto apparirà sul manometro l’indicazione della pressione del’acqua, cioè le atmosfere o bar. Se i bar sono inferiori a 2 sarà necessario installare una pompa. Per avere dei dati realistici bisognerà effettuare queste misurazioni negli orari in cui si procederà ad irrigare le piante.
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Per interrare i tubi e posizionare gli irrigatori vanno effettuati degli scavi sul terreno tramite una vanga. L’altezza dello scavo deve essere compatibile con la tipologia di irrigatori utilizzati, che, nel caso dell’irrigazione interrata, sono a scomparsa. In genere l’altezza va da un minimo di 10 ad un massimo di 20 centimetri. A volte non si tratta nemmeno di scavare, ma di spingere la vanga fino alle profondità indicate per creare un solco a forma di V. Nei terreni troppo compatti, dove non è possibile creare lo scavo a V, si può realizzare uno scavo parallelo ai bordi dell’area da irrigare.
Dopo aver realizzato lo scavo si potrà procedere al posizionamento dei vari dispositivi idraulici che compongono il vostro impianto. Dopo aver realizzato il percorso delle condutture, a scavo ancora aperto, si cercherà un punto della tubatura dove inserire il collare filettato per montare gli irrigatori. Poi si forerà la conduttura principale con un trapano, per creare la presa d’acqua. Il tubo verticale per collegare quello principale agli irrigatori va tagliato con un seghetto per fare il modo che si trovi a livello del terreno. L’irrigatore può essere inserito nel tubo verticale seghettato oppure, ( dipende dal modello) sul collare filettato della linea principale. L’estremità finale della tubatura si dovrà chiudere con un tappo che può avere differente diametro e può essere di diverso tipo o con testina avvitante rinforzata da guarnizione o a pressione. Prima di chiudere lo scavo è consigliabile collaudare l’impianto per verificare la presenza di perdite tra i raccordi, aspettate qualche minuto in più per accorgervi di eventuali fuoriuscite di acqua. Nel frattempo prestate attenzione all’ampiezza dei getti irriganti che devono far sì che tutta la superficie sia correttamente e completamente innaffiata, se dovessero evidenziarsi sfasature, prima di chiudere lo scavo si potrà procedere a regolare l’angolazione dei getti. Dopo aver eseguito le opportune verifiche e le eventuali modifiche all’impianto, si potrà chiudere lo scavo. A chiusura avvenuta si dovranno pulire e spurgare le testine degli irrigatori per eliminare i residui di terreno che si potrebbero formare durante i lavori di interramento. La pulizia delle testine dovrà avvenire aprendo e facendo scorrere l’acqua alla sua massima portata.
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