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I lampioni in ghisa, come già detto al paragrafo precedente, sono dei sistemi illuminanti composti da un palo in lega di ghisa e da una lampada in ferro, acciaio o alluminio. In genere, i lampioni in ghisa hanno un palo abbastanza lungo e slanciato. Essendo la ghisa un materiale pesante, il palo va collocato su una base tonda, quadrata o esagonale da fissare al suolo. Il palo, alto da centosessanta a trecento centimetri, contiene, all’apice, una lanterna, vale a dire il vero e proprio corpo illuminante o lampada. Questa, a sua volta, può essere contenuta in una custodia in ferro, acciaio o alluminio a forma di trapezio verticale ( lanterna) o in una custodia di forma sferica ( globo) fatta con semplice vetro opaco o satinato. I lampioni in ghisa vengono solitamente scelti per motivi estetici e decorativi. Questa lega, infatti, per le sue proprietà di resistenza e al tempo stesso di flessibilità, permette di creare inserti decorativi per tutta la lunghezza del lampione. La ghisa è infatti un metallo che viene lavorato nelle fonderie. Messa, come si suol dire “ a ferro e fuoco”, la ghisa permette di creare inserti, decori e scanalature di qualsiasi tipo. Gli effetti di questi lavori si possono vedere anche osservando lo stile dei lampioni in ghisa, che è decisamente unico e inimitabile. I lampioni più alti si possono collocare su parchi pubblici o all’esterno di palazzi storici e ville di pregio; quelli più minuti possono stare bene anche in un giardino privato, all’esterno di una villetta o in un viale di ingresso.
Esistono infiniti modelli di lampioni in ghisa, ma tutti con un’unica caratteristica: l’aspetto classicheggiante e l’elevato valore artistico. La forma dei lampioni in ghisa è talmente arricchita da inserti e decori che questi sistemi illuminanti vengono a pieno titolo classificati tra le lampade artistiche. Sembra strano che un materiale apparentemente meno pregiato di altri, la ghisa appunto, riesca a darci dei prodotti così belli da vedere e al tempo stesso così funzionali. La ghisa nasce infatti da una lega di ferro e carbonio e per tanto tempo è stata considerata un prodotto di scarto, tanto da essere chiamata “ ferraccio”, in spregio alla presunta o migliore qualità del ferro. La lunghezza dei lampioni in ghisa è variabile, si va da quelli con asta da un metro e mezzo a quelli alti persino sette metri, passando per quelli alti un metro e settanta o due. L’altezza dell’asta condiziona anche il posizionamento del lampione. Per una villetta o un viale privato conviene usare un lampione alto circa un metro e novanta, mentre per i cortili, il giardino e i terrazzi va scelto quello con il palo più corto, circa un metro e sessanta centimetri. Nei palazzi storici di pregio si possono collocare anche lampioni con altezza compresa tra tre metri e mezzo e cinque metri. Hanno queste altezze quelli posti all'esterno del Quirinale. Esistono anche lampioni in ghisa con aste di sette metri. Questi, per la loro imponenza, sono adatti solo per grandi spazi.
I costi dei lampioni in ghisa variano in base ai modelli, alla lunghezza dell’asta e al numero di lanterne che possono supportare. Questi dispositivi possono essere realizzati con uno stile classico o moderno. I più costosi sono di solito quelli ispirati ai modelli dell’Ottocento, perché più decorativi e più ricchi di lavorazioni e di scanalature sul metallo. I lampioni in ghisa moderni hanno aste più sottili e squadrate e supportano in genere lampade a globo. La modernità coincide anche con altezze più minute, molti lampioni moderni in ghisa non superano, infatti, i centotrentacinque centimetri. Questi prodotti si acquistano a poco più di duecento euro. I lampioni in ghisa con pali più alti e con uno stile classico possono costare anche milleduecento euro. In genere, i lampioni in ghisa vengono scelti per motivi di decoro estetico: vale dunque la regola di preferire quelli con uno stile più classico e decorativo, da collocare su uno spazio improntano allo stesso stile. Una perfetta integrazione dei lampioni in ghisa si può ottenere in uno spazio arricchito magari da arredi in ferro battuto e da una lunga serie di viali e vialetti. Diversamente, invece, si rischia di creare un contrasto decisamente “trash” e poco gradevole da vedere.
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