Filosofia giardini Zen

Filosofia giardini Zen

Il giardino Zen, orientale o giapponese, come già detto in occasione di altri articoli dedicati a questo argomento, si ispira prevalentemente ad un filosofia contemplativa e meditativa. Diffuso anche nel mondo occidentale, questo spazio naturale o verde, esterno o interno, perché esistono anche i giardini Zen in miniatura, mantiene inalterato il suo contenuto filosofico ed il messaggio lanciato, che ha molto a che fare con la spiritualità. Ecco che un pomeriggio trascorso in un giardino zen, può diventare un momento di relax e di rilassamento, ma anche di silenziosa meditazione ed apprezzamento della natura.

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Peculiarità della filosofia Zen

filosofiazen2 Il giardino Zen è, per lo più, un’espressione occidentale per definire l’area verde dedicata al relax che nella sua struttura estetica e di arredo si richiama ai giardini orientali. In realtà il vero nome del giardino Zen è il termine giapponese karensansui ( paesaggio secco), nato dalla fusione del giardino in voga in Giappone, con la filosofia dei monaci Zen. Esiste un’altra tipologia di giardino Zen , più vicina alla tradizione cinese, il Feng Shui. Le peculiarità del giardino Zen, nel suo significato concettuale più puro e profondo, sono i pochi elementi posizionati al suo interno, molto spesso realizzati in pietra, ed il vuoto, come vero e proprio elemento ad alto valore estetico. Le poche pietre presenti in un giardino Zen rappresentano la bellezza della natura, la loro disposizione casuale segue in realtà il principio dell’ordine naturale delle cose che l’uomo non deve e non può alterare. L’armonia con la natura si realizza proprio disponendo gli elementi in pietra in posizione tra loro distante, per permettere al vuoto o agli spazi vuoti di essere ammirati e contemplati, oppure ravvicinati e raggruppati, quasi a voler fare compagnia al vuoto che si trova proprio al loro fianco, in un’ intima e serena espressione di armonia. La casualità degli elementi del giardino, non sarà, infatti, mai una disposizione disordinata o superficiale, ma una vera e propria ricerca di equilibrio ed armonia nel puro rispetto della natura che continuamente cambia e si rinnova. L’arredatore di un giardino Zen, o meglio, il proprietario di un giardino Zen, sarà solo un attento osservatore, che non si ostina a voler determinare la posizione degli oggetti, ma li dispone seguendo i suggerimenti stessi della natura. Alterare l’equilibrio naturale e l’armonia con i vari elementi che lo compongono, significa inseguire un destino di solitudine tragica ed insanabile. Al contrario, lo spazio, la pietra naturale, semplice e senza orpelli, lanceranno il messaggio che da sempre viene custodito nel cuore del giardino Zen: nessuno sarà mai solo fino a quando regneranno la pace e l’armonia della natura.

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Struttura del giardino Zen

Proprio per rispecchiare il principio dell’armonia naturale, la filosofia giardino Zen sarà semplice ed essenziale. Qualsiasi elemento che possa turbare questo equilibrio, va assolutamente bandito. La pietra, nella filosofia Zen, simboleggia le piante e le montagne. Niente è ulteriormente necessario. Basta solo lei, la materia, il mondo fisico, che si vede e si tocca, in contrapposizione allo spazio, al vuoto, dove si contempla lo spirito. La struttura del giardino Zen, lo possiamo ben dire, rappresenta proprio l’incontro tra il mondo fisico ed il mondo spirituale. Non può esserci pace o serenità, senza l’incontro della materia con l’antimateria. In questo nostro tempo, così frettoloso e materialista, in cui ogni uomo sembra aver perso se stesso, incapace di percepirsi in tutta la sua essenza, fisica e spirituale, fermarsi, un attimo, ad ammirare la purezza della struttura di un giardino Zen, significa trovare il tempo per ritrovarsi in armonia con il sé e con la natura. Altri piccoli accorgimenti possono far riscoprire l’armonia naturale di un giardino Zen. Uno di questi è l’acqua. Anch’essa deve essere sapientemente dosata per evitare di nascondere la bellezza degli altri elementi e per rispettare il principio dell’armonia e dell’equilibrio. Giochi d’acqua, improntati alla semplicità, servono per smorzare la staticità della pietra o della sabbia. Per ascoltare il dolce fluire dell’acqua bastano un laghetto o una fontana. Anch’essi disposti e realizzati in modo tale da rispecchiare la filosofia del giardino Zen.


Simboli

Ogni elemento disposto in un giardino Zen rappresenta un significato simbolico. Di alcuni, abbiamo accennato nei precedenti paragrafi, ma in quest’ultimo vorremmo elencarli tutti assieme per permettervi di contemplare la filosofia Zen in tutta la sua essenza. Le pietre e le rocce rappresentano le montagne, ma anche le piante e gli animali marini. I granelli di sabbia bianca rastrellata, altro elemento presente e caratteristico di un giardino Zen, rappresentano l’oceano. La sabbia non è quella di mare, ma di granito monocolore che favorisce l’atmosfera meditativa ed illumina l’ambiente circostante. Le rocce o gruppi di esse, possono rappresentare le montagne, ma anche la longevità e l’immortalità. Le fontane ed i laghetti, nella filosofia del feng shui cinese rappresentano la fortuna economica. Ruscelli e stagni, se sistemati verso sinistra, guardando dalla porta d’ingresso, simboleggiano la stabilità di coppia.


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Filosofia giardini zen Scoprire tutti i dettagli possibili su un argomento estremamente complesso e di nicchia, come quello legato ai giardini zen, da oggi è più, considerando la consulenza alla tua portata in questa pagina. In particolare, riteniamo che sia fondamentale cogliere in primo luogo i tratti distintivi della filosofia dei giardini zen, sotto ogni punto di vista.

Siamo al cospetto, infatti, di un frangente dove dovrai stare molto attento a bilanciare sia gli aspetti astratti, sia quelli più concreti. Vedere per credere l’enorme importanza ricoperta dal concetto di serenità e, parallelamente, da quello della separazione degli elementi che caratterizzano l’arredamento del proprio angolo verde. Insomma, nulla da lasciare al caso.



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